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L’ASSOCIAZIONE DEI CAVALIERI OGGI

 

A tanti anni di distanza dalla caduta della Repubblica di Venezia, con la quale l’ordine si estinse, l’idea dei “Cavalieri di San Marco” veniva ripristinata come movimento associativo nel 1920 per opera del gondoliere Pietro Grossi.
Questa iniziativa a sua volta, cessò di esistere nel 1968, per infine rinascere il 25 Aprile 1976, come libera associazione, con lo specifico scopo di dare un pubblico riconoscimento a persone di animo che operano per il bene comune.
Si tratta quindi concettualmente solo della libera ricostituzione storica degli aspetti relativi agli antichi “Cavalieri di San Marco” dei tempi della Serenissima Repubblica di Venezia.
Non si tratta di una semplice Associazione benefica ma di una rifondazione dell’antico sodalizio veneto che, consono ai tempi odierni, si prefigge i medesimi intenti.
Lo scopo è quello di segnalare e premiare, ammettendoli nell’associazione “Cavalieri di San Marco”, quanti si sono distinti in opere di bene a favore dei sofferenti nel corpo e nello spirito; affinché tutti sappiano che i sentimenti di fraternità umana e cristiana sono ancora vivi in molti generosi, particolarmente quanti si sono prodigati nei vari settori per la salvaguardia di Venezia, affinché questa città unica al mondo trovi la giusta soluzione ai suoi problemi.
Infatti l’atto costitutivo dell’associazione “Cavalieri di San Marco”, redatto nel 1979, esordisce con queste precise osservazioni:

“L’Associazione non ha scopo di lucro, ma è costituita per fini benefici, sociali, umanitari e religiosi”

A differenza delle comuni società benefiche, dove per essere soci è sufficiente versare la quota annuale stabilita, nell’Associazione dei “Cavalieri di San Marco” è necessario presentare il curriculum personale del proposto; il tutto viene vagliato da una Commissione di persone che, assunte le informazioni del caso al fine di controllare se il candidato ha i requisiti richiesti dallo Statuto per poter far parte dell’Associazione, vota a scrutinio segreto, decidendo così insindacabilmente per l’accettazione o meno del proposto a far parte del sodalizio.
I Soci sono consapevoli di questa missione di solidarietà umana e per meglio sottolineare la loro convinzione, prima della solenne cerimonia di ammissione, firmano la loro adesione nell’Albo d’oro, sul cui frontespizio si legge: “nel chiedere di essere ammesso tra i “Cavalieri di San Marco” e a far parte integrante dell’Associazione con sede in Venezia, mi impegno ad osservare lo Statuto e a continuare nelle opere a pro dei sofferenti nel corpo e nello spirito e a prodigarmi nei vari settori e per la salvaguardia e per la prosperità di Venezia.

Le motivazioni di merito vengono pubblicamente lette, non per vanità ma per impegnare maggiormente i “Cavalieri” a continuare nella loro lodevole opera di carità e fratellanza perché siano di esempio e stimolo per agli altri.
Il motto rivolto al “Cavaliere”, oggi è:

“Esto Civis Fidelis” (sii un cittadino fedele)

L’Associazione Cavalieri di San Marco oggi conta circa 1300 soci provenienti non solo dall’Italia ma da tutto il mondo, dall’Austria, dal Belgio, dal Canada, dalla Comunità degli Stati indipendenti (ex U.R.S.S.), dalla Francia, dalla Germania, dall’Inghilterra, dalla Norvegia, dagli Stati Uniti d’America, dall’Ungheria, dallo Zaire; di ogni ceto e di ogni età: liberi professionisti, politici, giornalisti, dirigenti d’azienda, pittori, artisti, attori, operai, commercianti e artigiani. L’Associazione ha la sede ufficiale nella sala San Pasquale, a fianco della chiesa Parrocchiale di San Francesco della Vigna nel sestiere di Castello a Venezia. Chiesa molto cara ai veneziani perché sorge sul luogo dove, secondo la leggenda, Cristo è apparso a San Marco dicendogli:”Pax tibi Marce, Evangelista meus, hic requiscent corpus tuum” (Pace a te, Marco Evangelista mio, qui riposerà il Tuo corpo).